domenica, giugno 11, 2006

Al mercato mi sono fermato in un angolo e...


Oggi siamo stati al mercato e fin qui niente di eccezionale. Mi sono fermato in un angolo ed ho avuto un flash tra le mille persone che erano li ho guardato (non visto) in faccia un ragazzo di colore, come tanti altri, che era li per caso forse per fare la spesa per lui e per la sua famiglia.Mi sono fermato ... e la mia mente si è affolata di domande: Come mai è in italia? A cosa a rinunciato? Cosa ha trovato? Avrà trovato quello per cui è venuto oppure no? Come vive? Chi è? Non nel senso di sapere come si chiama, dove vive, che lavoro fa se lavora, se è sposato oppure no; nel senso più 'fantastico', più spirituale direi. Mi potreste dire perché ti interessa, cosa può cambiare nella tua vita avendo una risposta a queste domande? Forse nulla o forse molto perché comunque avrebbe inizio un confronto con una persona che vedrà comunque le cose in maniera diversa dalla mia perché ha un altro tipo di cultura, altre esperienze di vita, (forse) altre regole sociali. Perchè allora non provare a fare lo stesso discorso con persone del nostro stesso paese (che sia stato, regione, provincia o il nostro centro abitato non importa). Ci sono ancora troppi pregiudizi, troppi "detti" su questo o quello solo perché non è come Noi. Voglio dire che alla fine apparteniamo tutti alla razza umana quindi anzichè cercare le differenze con gli altri cerchiamo le ugualianze, le cose che ci accomunano e diamoci una mano a vicenda sarà dura all'inizio ma vi assicuro che superata la prima fase ci si sente immensamente bene e realizzati. Per me è stato così, sono pronto a discutere se avete un parere opposto.
Ps: Non fatemi i classici esempi (idioti) :
  • Ma loro fanno in giro a rubare.
  • Vendono i cd (falsi) piratati al bordo delle strade
  • Lasciano sporcizia e disordine ovunque vanno
  • ecc...ecc...ecc...
Perché la risposta (forse scontata ma non per me) è: Ci siamo forse dimenticati che nel passato ,neanche molto remoto, gli italiani sono emigrati in TUTTO IL MONDO e sono certo che alcuni di loro abbiano fatto le stesse cose che Noi (incluso Io) oggi critichiamo. Aggiungo inoltre che ci sono lavori che Noi italiani non ci 'abbassiamo' più a fare perché troppo duri, troppo poco remunerativi, troppo umili che però alcune di queste persone fanno a volte per vivere a volte per mantenere i loro cari che sonoin paesi stranieri con problemi moltopiù pesanti dei nostri.
Provate anche Voi a fermarvi ogni tanto, guardatevi intorno e non dite che non avete tempo bastano pochi secondi mentre si aspetta in coda in macchina andando al lavoro, aspettando il treno per tornare a casa, al lavoro (guardate in faccia i vostri colleghi); potreste scoprire qualcosa di eccezionale o forse solo la realtà che Ci circonda uscendo cosi dal sogno che tutto sia perfetto (inclusi NOI STESSI).

3 commenti:

KikiPetite ha detto...
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KikiPetite ha detto...

..purtroppo o per fortuna niente di ciò che ci circonda è perfetto."Nemmeno Noi Stessi".Ma è la continua ricerca di ciò che siamo che ci fa andare avanti, che fa sì che non ci accontentiamo di quello che abbiamo, che ci fa pensare ed anelare a ciò che vorremmo essere e a ciò che vorremmo avere.
Guardarsi intorno, aprire gli occhi, squarciare il "velo di Maia" per renderci conto che NON siamo soli, nelle nostre paure ed incertezze, nel nostro essere, in fondo tutti uguali, nonostante ci siano le "diversità"..Aprire la bocca stupendosi, di quanto sia pieno di colori il mondo intorno a noi, aprire le narici per far nostri gli odori..io non vivrei senza l'olfatto.
...Il mercato: un luogo dove si incontrano voci, suoni, profumi, mani che danno e che ricevono..mani che chiedono l'elemosina, mani che la donano, mani che rubano, mani che comprano.
I dialetti ed i modi di dire..i sorrisi delle persone, gli sguardi curiosi dei bambini che guardano il mondo da mezzo metro da terra eppure in quegli occhi vivi e limpidi puoi leggere una vita ancora tutta da scrivere..il mercato, un universo da leggere.
Hai ragione quando dici che bisognerebbe CONFRONTARSI. Farlo dapprima con chi ci è più vicino e poi con chi ci, sembra, APPARENTEMENTE, diverso.
Ma il confronto spesso è banco di dura prova. Fa paura. Non è facile mettere la propria vita a nudo, girare le carte sulla tavola e rendere pubblica, innanzitutto, A SE STESSI e POI agli altri, la nostra vera natura.

..se è quello che oggi hai provato a fare tu...allora, bene...sei già un passo avanti.
Continua la tua ricerca ma non dimenticare una cosa: in ciò, secondo ME, non c'è mai una meta precisa. La ricerca non avrà fine finchè TU vorrai cercarTi e cercare GLI ALTRI...

Un abbraccio e buona serata :)

10:18 PM

sc1ll4 ha detto...

In effeti non ho una meta nella mia ricerca perché essa è l'inizio e la meta stessa del mio viaggio. Come alfa ed omega, yin e yang uguali e diversi ma uno non esite senza l'altro. Cosi Io non posso continuare il mio vaiggio senza il viaggio stesso almeno finché come per Ulisse nell'Odissea non capirò a fondo lo scopo più profondo del viaggio che non è muoversi ma ritrovare un pò di se stessi in ognuno di coloro che ci circondano indipendentemente dal colore della loro pelle, religione,razza, ecc...
Perché in tutti quelli che ci circondano c'é qualcosa di Noi stessi; la vera vittoria è trovarlo.